Ieri sera, facendo zapping alla tv, per la prima volta ho notato una serie di spot pubblicitari che mi hanno fatto nascere il sospetto che nel mondo della comunicazione commerciale viga una sorta di visione manicheista del mondo femminile.
Mi spiego, guardando queste pubblicità mi pare che le donne siano divise in due categorie, da una parte le stragnocche che ballano il tango in biancheria intima o cose simili, perfette, bellissime senza problema alcuno e dall’altra le “sfigate”. Quelle che hanno dei veri e propri drammi esistenziali legati, pare, principalmente a problemi intestinali e/o intimi.
Si perché tutto è iniziato con quelle due “poverette” affette da diarrea fulminante, una bloccata in casa sofferente e tramortita sul divano, con tanto di mano sulla fronte, disperata perché se si allontana dalla tazza è fottuta. Consapevole però che, per colpa della caghetta che l’ha colpita, si sta giocando il più bel giorno della sua vita fatto di pranzi con le amiche, partite di tennis e cene con principi azzurri. L’altra povera disgraziata è, se possibile, ancora più sfigata. Infatti cade vittima della “sciolta a tradimento” in mezzo a un parco... Per fortuna la salvano un gruppo di ragazzotti che giocando a calcio nelle vicinanze tirando il pallone dietro ad un cespuglio e le permettono così di togliersi dall’impaccio. Lei finge di andare a raccattare il pallone tra le sterpi ma in realtà va a “liberarsi” del suo annoso (annoso con due N, ma volendo ci starebbe bene anche con una di N) problema!
Poi sono arrivate, e poi cresciute come funghi, quelle del “partito delle stitiche”, anime dannate, gonfie come delle otri fino alla deflagrazione, costrette per regolarizzare il loro decorso intestinale e poter condurre una vita normale, a diventare dipendenti dal bifidus activus ingurgitandone quantità industriali che sfiorano l’overdose.
Cambiando problematica, ci sono le ballerine che ai provini cadono vittime del sadismo dei registi, i quali aspettano che le sventurate siano in quei giorni per chiedere loro di fare la ruota…ma per fortuna hanno messo le ali vive o roba simili.
Il massimo però l’ha raggiunto lo spot di un prodotto intimo che inizia con una serie di facce di donne talmente disperate che in confronto Anna Karenina, prima di buttarsi sotto al treno, sarebbe parsa un’allegrona dal cuor contento. Poi una lugubre voce femminile attacca con “SE SOFFRI DI UN FASTIDIOSO PRURITO VAGINALE NON SENTIRTI SOLA! USA VAGISIL INTIMO!
Che senso ha? Perché cavolo una donna dovrebbe sentirsi SOLA se ha un prurito vaginale???
Ho girato questa domanda alla mia cara amica Franci, la quale con la sua magnifica concretezza mi ha risolto il dubbio rispondendomi; ” Be’ no, un senso lo ha. Se ti prude e non hai nessuno che te la gratta ti puoi sentire sola!”
Donne vi amo!