29/01/08

YAKAMOZ

La rivista tedesca KULTURAUSTAUSCH (Scambio Culturale) partendo dal assunto che tutti abbiamo delle “parole del cuore” - parole che ci piacciono particolarmente per il significato che hanno per noi o semplicemente perchè ci suonano poetiche, evocative, simpatiche o buffe - ha organizzato una gara tra i suoi lettori, i quali potevano inviare le loro “parole del cuore” per poi far votare la più bella.
Le parole messe a confronto e in lizza per essere votate per il loro significato sono state 2.500 da più di 60 lingue del mondo.
Per l’Italia erano in gara “iella” e “ironia” ma non sono entrate tra le prime sette.
La vincitrice è stata la parola turca YAKAMOZ che vuol dire “Riflesso della luna sull’acqua” seguita da HU LU che in cinese significa “Russare armoniosamente”, VOLONGOTO, Ugandese, che sta per “Caotico”, OPPHOLDSAVER, Norvegese, che indica “Il tempo subito dopo la pioggia prima che esca il sole”, MADALA che nella lingua Hausa del Gambia equivale a “Grazie a Dio” , SAUDADE “Nostalgia” in Portoghese brasiliano e per finire PEREKOTIPOLE, Ucraino, cioè “Corridore della steppa”.
Se avessi dovuto mandare la mia ”parola del cuore” avrei scelto COCCOLE, per me questa parola è unica, porta con se una serie di significati positivi come intimità, tepore, dolcezza, serenità, tenerezza, benessere, amicizia che al solo a pronunciarla (o anche solo al pensarla) be’... mi fa sentire già più contento.
E voi, quale parola è la vostra “parola del cuore”?


17/01/08

"SEI AMATO SOLO DOVE PUOI MOSTRATI DEBOLE
SENZA PROVOCARE, IN RISPOSTA, LA FORZA."
Theodor Adorno

15/01/08

Non capisco.

Lo ammetto ci sono delle parole (e dei concetti) che sono per me incomprensibili, proprio non posso, non riesco a capire perché sono totalmente estranee al mio modo di vedere il mondo, non ci trovo un senso e quindi nella mia testolina rasata non ci riescono ad entrare.Funziona un po’ come quei giochi per i bimbi, in cui ci sono le forme geometriche in plastica colorata e poi c’è la base con i buchi per le rispettive forme, bisogna mettere il triangolo nel buco a forma di triangolo e il quadrato nel buco a forma di quadrato.
Se cerchi di mettere il quadrato nel buco a forma di triangolo non ci entra, puoi spingere finchè ti pare, niente da fare!
Ecco io funziono così.
Anzi peggio, perché se qualcuno queste parole cerca di farcele entare dentro, nel mio capino, discutendo non solo non riesce a farle entrare ma mi innervosisce.
Mi è capitato sere fa di avere una discussione, non ricordo più da dove sia partita, il mio interlocutore usava parole e concetti, applicandoli alla società e alle persone, come superiore/inferiore, dominato/dominatore, persone utili/persone inutili alla società, fino a spingersi a un ipotetica eliminazione di una categoria di persone.
Forse ho capito male, forse perchè questi termini non trovando collocazione nel mio cervello se si cerca di farli entrare "per forza" fanno “frizione” mi annebbiano la vista e mi si ”chiude la vena” (come dicono qui a Bologna) a quel punto non posso trattenermi dall'usare a mia volta termini come “nazista” e volte anche “razzista”.
Forse ho offeso questa persona, me ne dispiaccio, perché non era con lui, come individuo, che mi sono “indisposto” ma contro i concetti che esprimeva e le parole che usava.
Io ho degli “schemi mentali” molto basilari e poi non riesco ad utilizzare termini assoluti come “bello/brutto” mi trovo più a mio agio ad usare quelli relativi come “mi piace/non mi piace”, non riesco a sentirmi superiore a qualcuno ma nemmeno inferiore.
Per me, ad esempio, tra un musulmano, un ebreo, un cattolico passa la stessa differenza che passa tra una pianta grassa, un rododendro e ficus benjamin, sono diverse si, ma appartengono tutt’e tre al regno vegetale e non capisco perché la pianta grassa dovrebbe essere superiore al rododendro o il ficus benjamin migliore della pianta grassa. magari non mi piacciono le piante,magrai non ne capisco l'utilità ma non vedo perchè, se così fosse, dovrei accopparle con del diserbante.
Non riesco a fare categorie ad etichettare a generalizzare le persone, non ha senso con me parlare di meridionali, settentrionali, neri, bianchi, superiori, inferiori perché sono verbalmente “daltonico” in questo senso.
Non sono buonista, non capisco, non capendo mi innervosisco e poi finisce che esagero nei toni, alla fine dispiacendomene, dei toni, non di non capire.

14/01/08

Ieri, domenica 13 gennaio, durante la celebrazione della messa per il battesimo di 13 bambini nella Cappella Sistina, Benedetto XVI ha perso l'anello del Pescatore che porta sempre al dito. Pare gli sia scivolato sul tappeto vicino all'altare, un Cardinale poi sarebbe riuscito a trovarlo ed a riconsegnarlo a Ratzinger.
L'anello, non proprio sobrissimo, simboleggia la successione a San Pietro ed è uno dei segni della dignità pontificia...
Segno del destino? Lapsus freudiano? Chissà...

08/01/08

Da quando è iniziato l’anno sento ripetere incessantemente da tutti gli “esperti” di astrologia che questo è l’anno del TORO - che poi sarebbe il mio segno zodiacale - e che le quattro S (Salute, Sesso, Soldi e Successo) andranno a gonfie vele per gli appartenenti a questo segno.
Che culo!
Ora non che ci creda molto, anzi, però ammetto che quando mi capita sotto mano l’oroscopo una letta (per curiosità) gliela do.
Mi è capitato, qualche giorno fa sfogliando il magazine “Il Venerdì di Repubblica”, di incappare nella seguente previsione astrologica;

TORO, AMORE;
“Sarete positivamente predisposti agli affetti: in particolare quello di un nuovo amico a quattro zampe, il cui ingresso nella vostra vita sarà un segno della dea bendata.”

Ma che avranno voluto dire?

05/01/08

Quando la classe non è acqua!

03/01/08

Periodo "Coniglio"





A quanto pare devo essere entrato nel “mio periodo coniglio” (vedi post precedente), un po’ come Picasso quando entrò nel suo “periodo azzurro”!
E si deve essere proprio così, perché proprio ieri ho ricevuto come regalo di Natale “postumo” la raccolta di vignette di Andy Riley “IL LIBRO DEI CONIGLIETTI SUICIDI”!
Fantastico! Secondo me ieri sera i miei vicini che mi sentivano, nel silenzio di casa mia, scoppiare a ridere come un pazzo avranno seriamente pensato che era giunto il momento di sottopormi ad un bel Trattamento Sanitario Obbligatorio!
Vi do un esempio di una delle vignette che più mi hanno divertito, che dite diverte anche voi…o sono io ad avere un senso dell’umorismo distorto?



02/01/08

La "sola" wireless.

A me il coniglietto wireless Nabaztag piaceva (uso il passato non a caso) proprio un sacco e devo dire che ci avevo fatto pure un pensierino per autoregalarmelo a Natale, poi ho letto la recensione che ne ha fatto Vittorio Zambardino sul suo blog di Repubblica, dopo averla letta non credo proprio che mi comprerò l'animaletto wireless ma in compenso mi sono spanciato dalle risate.
Riporto sotto quanto ha scritto perché merita veramente!

Scene Digitali di Vittorio Zambardino:

Meglio non farla troppo lunga: a Natale mi hanno regalato il Nabaztag, il Coniglio wireless, il robottino tenerone, quello che vedete qui sopra (sì proprio quello che ha fatto squittire i blogger più fashion victim) e il primo problema era metterlo in grado di funzionare.
Disclaimer, avvertenza - Io odio configurare gli apparecchi. Fosse pure il telecomando televisivo, mi sembra tempo perso a sputar sangue sulle contorsioni mentali dei progettisti che non sanno o non vogliono costruire le cose facili. E questo è un “disclaimer”, come dicono gli americani, un’avvertenza fatta per correttezza per dire a chi legge: attenzione, sono prevenuto. E ancor più prevenuto ero verso il coniglio, il Nabaztag (qui il sito ufficiale). Perché prevenuto? Perché mi danno sempre un po’ sul naso le “architetture chiuse” come gli ebook e quelle semichiuse come l’iPod (il che non toglie che ne abbia già due in casa). Ma mi interessava l’idea che c’è nel coniglio e nei suoi costruttori francoarmeni, idea di marketing e affettiva - dietro ogni tecnologia c’è un affetto del cuore oppure quella tecnologia nasce morta - l’idea che il Nabaztag possa diventare un tuo animale domestico virtuale, una creatura che adotti nella tua giornata e che ti dice le notizie, l’ora, i messaggi degli amici, ti legge i titoli dei giornali, e che ti faccia sentire parte di una community.
Mi so impaziente, dicevo, perciò ho chiamato il mio amico Massimiliano, che è un san Francesco laico e informatico (cioè di mestiere fa il sistemista) e gli ho detto: “Dammi una mano, ci ho da configurà il coniglio”. Nel gelo del post natale Massimiliano è venuto a casa e ha cominciato a leggere le istruzioni. Dopo due ore di imprecazioni, ecco il risultato…
Disclaimer 2. Le prove sono state effettuate su una connessione adsl di Libero.
Le istruzioni - Le istruzioni del coniglio, quelle su carta, ci sono e sono spiegate decentemente, perfino in italiano. I dolori vengono quando vuoi sapere cosa puoi fare col coniglio. E allora vai sul sito (linkato sopra) e cerchi: il sito è fatto al risparmio, le spiegazioni sono monche, è tradotto dal francese in modo letterale. In compenso l’help desk risponde subito.
E poi qualcosa non va - Ti dicono: adotta il coniglio, fanne un tuo pet. E io ne voglio fare un pet, un animale domestico, ma il pet elettronico ha qualche difettuzzo: intanto le voci. Se parla con timbro maschile, è cupo, quasi spaventoso, si chiama Roberto. Se parla con timbro femminile, si chiama Chiara, è una voce allegra, simpatica ma con accento e fonetica francese. Per cui può capitare che vi legga una notizia proveniente da un feed Rss, cioè dal flusso di notizie di un sito come Repubblica, alla francese. Esempio. La notizia: “Alitalia, il governo fa un passo verso Air France”. Lettura: A’litalià, il governò fa ùunpasso verso eerr-france”. Cioè sbaglia quasi tutti gli accenti e poi sulla parola “France”, poiché assume di star parlando in italiano, sbaglia e dice “France”, con la c morbida, e non “Frans”.
E poi qualcosa non va 2 - Il coniglio può dirmi il meteo di domani. Basta che io gli dica “Meteo”. Facile, no? Col cavolo che ve lo dice. Massimiliano è arrivato a urlare “METEOOOO”. A un certo punto gli dico, spetta, glielo dico in francese, da sempre mi picco di sapere le lingue: “Meteò”. Nulla. Proviamo con l’inglese: “Weather”, con varie intonazioni: weeetheer, uethar, wuueeethaooor. Ci arrendiamo, “ti faccio un caffè” dico a Max, per spezzare la tensione. E’ 5 minuti dopo, mentre carico la moca - una piattaforma tipicamente aperta - che sento la voce femminile del coniglio che mi dice in francoitaliano: “Domani, nuvvolòsssòò, pioggia nel pomeriggiòòòò”. E va bene che state per bervi l’Alitalia, ma mica potete già arrivare in ritardo.
In compenso va un po’ meglio con l’ora: alle sette di mattina, mademoiselle urla: “Svegliaaa”. Alle 19 fa con voce come di chi racconta una favola sul lupo a bambini impressionabili: sono le sèette di sèèèeraaa”. Sì, e ne fece un sol boccone. Ahum.
Risposte impertinenti, vocali - Come avrete capito, il Coniglio Wireless accetta comandi vocali. Insomma, accetterebbe. Perché regolarmente non capisce l’ordine che ha ricevuto. E al primo fraintendimento si limita a dire: “Cosaaa??? Cos’hai detto?”. Al secondo ordine, parte la voce di Chiara con un tono indisponentissimo e fa: “O io ho un grave problema di orecchie o tu hai un serio problema di dizione”. Ma vi rendete conto?
Posta lentàààà - Per mandare e ricevere posta dovete attivare un account presso il server della società distributrice del coniglio, cioè sul sito. E qui c’è la chiave culturale “chiusa” di questo attrezzo: perché le cose funzionano, bene o male, se resti nel loro orticello concluso. Se la musica te la scambi all’interno del server, se i messaggi te li mandi con quelli che sono iscritti alla community degli utenti del coniglio. Ma se per esempio ti viene in mente di ricevere posta dall’esterno, beh, li’ cominciano i problemi.
Caso 1. Se qualcuno dalla sua mail esterna (una qualsiasi: libero, google, tin) manda un messaggio alla mia mail interna del Nabaztag, quel messaggio viene risputato indietro e non recapitato. Infatti l’unico modo di riuscirci è che anche gli estranei, quelli che il coniglio non l’hanno comprato, devono registrarsi sul sito del medesimo per mandare una mail a me che ricevo posta sul coniglio. Oppure i miei corrispondenti debbono mandare il messaggio a una “mail-ponte”, esterna, che il possessore deve indicare come punto di smistamento della posta dal mondo esterno verso la conigliera. Ci vuole un po’ a capirlo e poi lo si fa. Fatto: ovviamente non funziona.
Caso 2. E se volete che il coniglio vi legga, poniamo, la posta dell’ufficio? La posta pop, cioè proveniente da un account esterno, non la legge, anche se ci sono apposite maschere di configurazione sul sito. Abbiamo usato sia “Libero” che “Gmail” e non va. Ci riusciremo? Forse, devi guardare nel loro forum, un po’ poverello di interventi, devi riflettere e studiare.
Ma poniamo che il vostro amico si sia registrato e mandi la sua posta a me@nabaztag.com. Cosa succede? Diciamo che tre volte su cinque la posta arriva, ma viene letta in ritardo. Quanto in ritardo? Quanto pare al coniglio. Ma attenzione: non vi legge il testo intero (il “body”) del messaggio. Vi legge solo l’oggetto, il subject.
E’ successo così che, esasperato, Max mi fa: manda un messaggio di prova. E io, esasperatissimo, digito il testo: “Ma va a cagare”. Non lo legge subito. Dieci minuti dopo passa l’amministratore del condominio e comincia a parlarmi di una questione sul giardino comune e sulle rate arretrate da pagare. E’ qui che la signorina coniglio si sveglia e dice con soavità transalpina: “Màva a cagaré”. E quello, un po’ seccato, mi fa: “Lei ha un modo molto originale di far capire alle persone che non sono gradite”. Mi profondo in scuse che vengono accettate con riserva.
Qualcosa che va bene? La lettura delle notizia ricevute via Rss dai siti di informazione. Al netto dell’accento francese, quella è una cosa utile. E’ stato così che ho sentito la signorina dire “Uccisà Benazìr Bhuttò” e mi sono fiondato sui siti di news e sulla Cnn. Ma quasi quasi quell’accento conico mi faceva non capire la gravità e tragicità della notizia. Insomma, un bel giocattolo, ma di “adozione” non ne parlerei, poi magari si incazza la Binetti, pensando a qualche relazione strana tra me e il coniglio. Che è bocciato: con 135 euro potevano regalarmi uno splendido Swarovski.